A cura di Federico Guglielmi e Aurelio Pasini
RECENSIONE
Dream Weapon Ritual
Like A Tree Growing Out Of A Sidewalk
Ticonzero
Dopo essersi trasferito in Sardegna, alla fine degli anni 90, Simon Balestrazzi ha iniziato a cooperare con numerosi artisti isolani, allargando i propri interessi a varie forme espressive come la danza, il teatro e le installazioni sonore. La fitta rete di collaborazioni così intrecciata gli ha permesso non soltanto di resuscitare i T.A.C. – gruppo di culto dell’underground post-industriale – ma anche di dar corpo e sostegno a diverse altre band più o meno estemporanee.
Con “Like A Tree Growing Out A Sidewalk” il musicista di origini parmensi presenta uno dei suoi progetti più recenti, Dream Weapon Ritual, che lo vede coinvolto accanto all’attrice e cantante Monica Serra. Nato come performance multimediale, l’album documenta l’indole più sperimentale del Balestrazzi, richiamando per molti versi la straordinaria esperienza condotta con i Kino Glaz tra il 1986 e il 1988. Ma se allora la ricerca sonora ruotava attorno ad un complesso strumentale prevalentemente acustico, e si ispirava ad oscure suggestioni medievali, oggi è l’elettronica a tener testa ed è la natura – nel suo manifestarsi più selvaggio e impenetrabile (“Black Forest Myth”) – a fornire la necessaria ispirazione.
Con “Like A Tree Growing Out A Sidewalk” il musicista di origini parmensi presenta uno dei suoi progetti più recenti, Dream Weapon Ritual, che lo vede coinvolto accanto all’attrice e cantante Monica Serra. Nato come performance multimediale, l’album documenta l’indole più sperimentale del Balestrazzi, richiamando per molti versi la straordinaria esperienza condotta con i Kino Glaz tra il 1986 e il 1988. Ma se allora la ricerca sonora ruotava attorno ad un complesso strumentale prevalentemente acustico, e si ispirava ad oscure suggestioni medievali, oggi è l’elettronica a tener testa ed è la natura – nel suo manifestarsi più selvaggio e impenetrabile (“Black Forest Myth”) – a fornire la necessaria ispirazione.
Demolito ogni legame con la forma canzone, il duo propone un affascinante percorso fatto di suoni, rumori e vocalizzi raccolti in presa diretta, poi filtrati e decontestualizzati per dar corpo ad un visionario viaggio rituale tra alberi, radici e canti di uccelli.
ContattiFabio Massimo Arati
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