L'UNIONE SARDA, Martedì 17 ottobre 2006
Rassegne. Si apre con Enzo Moscato il progetto triennale del Crogiuolo a Cagliari
Le 'strade maestre' del teatro. Ritratto del miracolo culturale nell'Italia del dopoguerra
U n anno di ricerche, di lavoro intenso, per far riemergere la memoria. Quella che racconta di un quarantennio racchiuso tra l'avvento del fascismo e il risveglio economico. A cominciare dal libro Strade maestre di Goffredo Fofi per capire il provincialismo dell'intellettualità italiana. Da lì parte il progetto di Mario Faticoni. Il Crogiuolo ha pensato a un lavoro triennale che prende il via sabato alle 21 al teatro Sant'Eulalia con un grande ritorno a Cagliari: Enzo Moscato e L'opera segreta , un omaggio alla poesia di Anna Maria Ortese. 'La mutazione. Miracolo e tradimento del dopoguerra italiano' è un'operazione più complessa del solito, ammette il regista. Dodici mesi di lavoro per mettere su il cartellone e un'idea da sviluppare in tre anni. Si comincia con il teatro, con il reading di Moscato, si arriva a parlare di quelle strade maestre con Fofi (che presenterà anche il numero della rivista 'Lo straniero' dedicata alla Sardegna). Fino alla nuova produzione firmata dal Crogiuolo, Blood Boom Break (il 16 novembre), che fonde i temi trattati nella rassegna, i sentimenti di un popolo che trova nella sofferenza della guerra il coraggio della speranza e vede svanire poi il sogno di una rigenerazione nazionale. Ritorna anche Carla Chiarelli con la La ragazza Carla di Elio Pagliarani e per approfondire l'opera del poeta c'è anche Andrea Cortellessa, poi Mario Perrotta e l'omaggio di Maria Paiato alla scrittrice Natalia Ginzburg tratto da Le piccole virtù (in scena anche Rita Atzeri, Monica Serra, Laura Pazzola e Nuria Cabanas).
«L'iniziativa è nata dall'intenzione di andare a cercare le origini del malessere storico e contemporaneo - spiega Faticoni - e c'è voluto tanto tempo per recuperare testi che sembravano perduti e non sempre erano a disposizione nelle biblioteche, spia di una precoce dimenticanza di tutto ciò che è successo in Italia nel periodo esaminato». E allora basta partire da un contesto chiave, poi l'uno attira l'altro. Il teatro si alterna alla letteratura. La letteratura che chiama il cinema, ad esempio, sotto il segno della cultura contadina con La malora di Fenoglio letto da Fausto Siddi il 15 novembre, Gli ultimi di Pandolfi il 23 e Tino Petilli che il 21 legge Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi e arriva Antoni Arca. Il cinema che ricambia: Il conformista di Bertolucci e Quelli dalla labbra bianche di Francesco Masala letto da Giovanni Sanna. E poi Pasolini e Fellini fino a Ladri di biciclette e L'orologio di Carlo Levi letto da Sante Maurizi. Ma anche un ospite che tira dentro un altro, come Clara Murtas che con il concerto Beati noi..! (al pianoforte Alfredo Messina, testi di Pietrangeli, Bertelli, Marini, Fo) fissato per il 10 e l'11 novembre, propone la storia cantata e coinvolge (l'11) Alessandro Portelli sul tema della canzone della ribellione. O Maurizio Mezzorani che legge Fenoglio ( Una questione privata ). Tutti chiamati a dare la propria versione attraverso le parole dei grandi testimoni di quell'epoca sia al teatro, con un concerto, attraverso un film o un incontro letterario, al di là delle polemiche. Fino al 13 dicembre per questo primo atto diviso tra il teatro Sant'Eulalia,e l'Exmà di Cagliari, in attesa di festeggiare, nel 2007, i 25 anni di attività del Crogiuolo.
E se all'inizio fu La terra che non ride , l'attenzione ai temi civili non sembra essersi placata nelle intenzioni di Faticoni. Ecco perché anche questa volta il viaggio prosegue attraverso la cultura e la civiltà contadina, il fascismo e la Resistenza, l'identità degli italiani. In questi due mesi verranno fuori dal cilindro della storia - per essere catapultati sul palco in forma di spettacoli, letture o conversazioni - le pagine di Leopardi, Sciascia, Brancati, Satta, Foa, Carlo Levi e Fenoglio per citarne alcuni. Insieme alle pellicole che se non rientrano nel panorama dei lavori eccellenti per qualità (per stessa ammissione di Faticoni) lo sono senz'altro per attinenza con i temi scelti, da Gli ultimi a Lamerica passando per Rossellini, De Sica e Pasolini.
Grazia Pili
Rassegne. Si apre con Enzo Moscato il progetto triennale del Crogiuolo a Cagliari
Le 'strade maestre' del teatro. Ritratto del miracolo culturale nell'Italia del dopoguerra
U n anno di ricerche, di lavoro intenso, per far riemergere la memoria. Quella che racconta di un quarantennio racchiuso tra l'avvento del fascismo e il risveglio economico. A cominciare dal libro Strade maestre di Goffredo Fofi per capire il provincialismo dell'intellettualità italiana. Da lì parte il progetto di Mario Faticoni. Il Crogiuolo ha pensato a un lavoro triennale che prende il via sabato alle 21 al teatro Sant'Eulalia con un grande ritorno a Cagliari: Enzo Moscato e L'opera segreta , un omaggio alla poesia di Anna Maria Ortese. 'La mutazione. Miracolo e tradimento del dopoguerra italiano' è un'operazione più complessa del solito, ammette il regista. Dodici mesi di lavoro per mettere su il cartellone e un'idea da sviluppare in tre anni. Si comincia con il teatro, con il reading di Moscato, si arriva a parlare di quelle strade maestre con Fofi (che presenterà anche il numero della rivista 'Lo straniero' dedicata alla Sardegna). Fino alla nuova produzione firmata dal Crogiuolo, Blood Boom Break (il 16 novembre), che fonde i temi trattati nella rassegna, i sentimenti di un popolo che trova nella sofferenza della guerra il coraggio della speranza e vede svanire poi il sogno di una rigenerazione nazionale. Ritorna anche Carla Chiarelli con la La ragazza Carla di Elio Pagliarani e per approfondire l'opera del poeta c'è anche Andrea Cortellessa, poi Mario Perrotta e l'omaggio di Maria Paiato alla scrittrice Natalia Ginzburg tratto da Le piccole virtù (in scena anche Rita Atzeri, Monica Serra, Laura Pazzola e Nuria Cabanas).
«L'iniziativa è nata dall'intenzione di andare a cercare le origini del malessere storico e contemporaneo - spiega Faticoni - e c'è voluto tanto tempo per recuperare testi che sembravano perduti e non sempre erano a disposizione nelle biblioteche, spia di una precoce dimenticanza di tutto ciò che è successo in Italia nel periodo esaminato». E allora basta partire da un contesto chiave, poi l'uno attira l'altro. Il teatro si alterna alla letteratura. La letteratura che chiama il cinema, ad esempio, sotto il segno della cultura contadina con La malora di Fenoglio letto da Fausto Siddi il 15 novembre, Gli ultimi di Pandolfi il 23 e Tino Petilli che il 21 legge Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi e arriva Antoni Arca. Il cinema che ricambia: Il conformista di Bertolucci e Quelli dalla labbra bianche di Francesco Masala letto da Giovanni Sanna. E poi Pasolini e Fellini fino a Ladri di biciclette e L'orologio di Carlo Levi letto da Sante Maurizi. Ma anche un ospite che tira dentro un altro, come Clara Murtas che con il concerto Beati noi..! (al pianoforte Alfredo Messina, testi di Pietrangeli, Bertelli, Marini, Fo) fissato per il 10 e l'11 novembre, propone la storia cantata e coinvolge (l'11) Alessandro Portelli sul tema della canzone della ribellione. O Maurizio Mezzorani che legge Fenoglio ( Una questione privata ). Tutti chiamati a dare la propria versione attraverso le parole dei grandi testimoni di quell'epoca sia al teatro, con un concerto, attraverso un film o un incontro letterario, al di là delle polemiche. Fino al 13 dicembre per questo primo atto diviso tra il teatro Sant'Eulalia,e l'Exmà di Cagliari, in attesa di festeggiare, nel 2007, i 25 anni di attività del Crogiuolo.
E se all'inizio fu La terra che non ride , l'attenzione ai temi civili non sembra essersi placata nelle intenzioni di Faticoni. Ecco perché anche questa volta il viaggio prosegue attraverso la cultura e la civiltà contadina, il fascismo e la Resistenza, l'identità degli italiani. In questi due mesi verranno fuori dal cilindro della storia - per essere catapultati sul palco in forma di spettacoli, letture o conversazioni - le pagine di Leopardi, Sciascia, Brancati, Satta, Foa, Carlo Levi e Fenoglio per citarne alcuni. Insieme alle pellicole che se non rientrano nel panorama dei lavori eccellenti per qualità (per stessa ammissione di Faticoni) lo sono senz'altro per attinenza con i temi scelti, da Gli ultimi a Lamerica passando per Rossellini, De Sica e Pasolini.
Grazia Pili
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