Recensione
T.A.C. - SPLINTERED
..terzo disco in 2 anni per i T.A.C. di Simon Balestrazzi.. con una formazione che sembra essersi stabilizzata sul nucleo Balestrazzi/Serra/Loi accompagnati da Anellsia Manca e Luca Pischedda, i T.A.C. danno alla luce un album sensazionale.. indescrivibile.. parlare semplicemente di "musica elettronica" è fuorviante, e limitante anche perchè musica elettronica vuol dire niente e tutto.. e anche citare trip-hop, post industrial, ambient, new wave, electro, rock'n'roll e tutto ciò che volete, scivolerà addosso ai T.A.C. come una goccia d'acqua.. "Splintered" è liberarsi totalmente da qualsiasi schema e classificazione immergendosi in un mondo proprio, costruito su misura per l'uomo, anzi per il bambino capace di sognare cose mai viste e inesistenti.. capace di andare oltre con la fantasia.. e così che si annullano tutte le barriere, le distinzioni e le somiglianze ..si guarda oltre.. ma attenzione! essere, personali, unici e interessanti non significa darsi a esperimenti che mettono a dura prova l'udito dell'ascoltatore o la pazienza dello stesso.. no! per i T.A.C. significa creare un suono familiare, avvolgente, che viene dall'anima e risiede in noi e viene fuori soltanto se sollecitato da, appunto, mezzi come questa musica.. la musica di Splintered.. credetemi, è un disco magnifico (e non descrivibile.. chi si limita a parlare del beat ricercato, della voce straniante, del giro di basso, della viola "industriale" e semplicemente un pazzo!) e per certi versi ipnotico.. essì, rapisce l'attenzione dell'ascoltatore trascinandolo in questo mondo bellissimo, tra bizzarre forme e colori, tra strane luci e assurdi suoni.. Splintered è un quadro che contiene tutti i colori.. non ignoratelo..
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